Rivolgi lo sguardo al cielo.

Rivolgi lo sguardo al cielo.
Ogni stella è un desiderio.
E ogni desiderio può divenire realtà.
Bisogna solo ritornare a credere.

È tradizione che la notte di San Lorenzo tutt3 ritornino bambin3, e tra leggende risalenti all’epoca dei romani, Priamo e le lacrime versate di un martire, noi vi chiediamo di rivolgere lo sguardo al cielo e celebrare questa notte al fine di rendere quella scia luminosa un istante nel quale riflettere.
Come abbiamo scoperto, grazie a osservazioni che risalgono addirittura al 36 d.C. e nel 1822 dall’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli, le origini della notte delle “stelle cadenti” nascono dalla cometa 109P/ Swift Tuttle che gira attorno al sole su un’orbita con un periodo di 133 anni.
Lei è l’origine di ciò che annualmente ammiriamo in cielo e, in una danza di piogge di meteoriti spettacolari, che non sono altro che suoi frammenti, la luna nuova ci permette di esprimere i nostri desideri.

The cautionary tail of Comet Swift–Tuttle. Copyright E. E. Barnard/Internet Archive


In questa “caduta”
, al mare, in città e in qualsiasi posto del mondo, è il momento di rivolgere lo sguardo al cielo. Infatti, chiudiamo gli occhi.
Respiriamo profondamente e anche se non riusciamo a scorgerne nessuna, mormoriamo quel che è nel nostro interno, al fine di riscoprire il suo valore e la sua forma nella nostra esistenza.
Diamogli quindi la possibilità di non essere solo nella nostra mente ma un qualcosa di vivo e tangibile nelle nostre gesta, tra le nostre labbra, nella nostra Voce, rendendo la speranza il principio di un nuovo giorno.

Ritorniamo bambin3.

Ammiriamo le scie luminose con la consapevolezza e il coraggio di scoprire che abbiamo la forza per poter fronteggiare gli ostacoli.
Mi rendo e ci rendiamo conto che in questo periodo vi esistono tante, tantissime, difficoltà e, in molteplici occasioni, non ci sentiamo neanche di appartenere a nessun luogo.
Al che, incominciamo a smarrirci a causa della perdita del lavoro, di desideri che faticano a modellarsi, di un amore non corrisposto o per il mancato amore nei nostri stessi confronti, per un corpo che non rispecchia canoni socialmente accettabili, sentendo estranea persino la nostra pelle – e non solo.
Soffriamo per una Terra che accresce la nostra eco-ansia perché, per molto tempo, non le abbiamo donato rispetto e valore per il bisogno di crescere senza riflettere sulle conseguenze.
Ci perdiamo per un mondo in guerra, in una continua conquista che non è mai conquista.
Per leggi che incitano all’odio e alle discriminazioni.

In pratica arranchiamo per non cadere e non cedere, anche se non tutt3.
Ma tante sono le motivazioni per cui si cade e, ammettiamolo: ultimamente non è un periodo prospero… Però si può cambiare tutto ciò.
Vi starete domando: come?
Be’, con la speranza.
Non è una risposta scontata, soprattutto perché, al giorno d’oggi, ci insegnano che è molto più facile non avere speranza; eppure sono qui, a scrivervi e a porgervi la mano.

 

Io sono proprio come voi.
Forse anche più disfattə, ma non mi vergogno di essere frammentatə come le comete, sperando nel prossimə, alimentando la fiducia nell’oggi.
Soffrirò, soffro, sicuramente, ma voglio credere, perché ho fiducia negli Esseri Umani.
Nelle Anime che si incontrano e che creano sinergie arricchendosi.
Nelle braccia che stringono con l’ardua speranza di vivere un giorno la vera inclusione per sentirci realmente rappresentat3 e parte di una società dov’è possibile valorizzare il proprio Sé, la propria unicità e la propria Voce, lontano da sessismi e (pre)giudizi.
Una realtà dove non vi esistono più discriminazioni e/o persone che si permettono di zittire credendosi padron3 della Voce, ponendo il patriarcato e altre bazzecole dinanzi alla persona, al fine di intimorirla e a farla rinunciare, ritenendo che “Non si può parlare. Si deve ingoiare fino a che non stringono delle carte tra le mani che sottolineano ed etichettano posizione, classe sociale ect. ect. ect…”.
Fondamentalmente, diciamocelo: servono solo per alimentare il vento.
Non sono nulla, perché non siamo etichette.
Siamo ben altro.
Quindi no, non permetto e né permetterò che i sogni si riducano a dei limiti.
E combatto e combatterò affinché io e voi possiamo perseguirli, poiché la vita non è solo composta da confini e limitazioni.
Ma anche da un Oltre che ci permette e permetterà di vivere realmente.


Non è un’utopia.
E mi rivolgo a voi, sognator3, di credere con me.

Di non smettere mai di farlo perché, da quel che stiamo imparando insieme, possiamo ritrovarci nei frammenti, rendendoli il principio di una rinnovata fede.
E stavolta la fede dobbiamo modellarla, riporla prima in Noi, nelle persone, in quel che stiamo creando, nel prossimə, nei nostri sogni, nella Terra e nella nostra esistenza.

È un’impresa difficile, che fa anche tanta paura, ma l’unione e l’esplorazione di noi stess3 ci conduce e ci condurrà sempre in luoghi inesplorati facendoci, anche nella caduta, ambire al cielo.
E nel limbo e nell’incanto dell’Essere Umano, in questa notte esprimiamo un desiderio, perché:

D’ora in poi, per Te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai.
La bellezza è qui, in questo mondo.

– Paloma in “L’eleganza del riccio” Muriel Barbery (2007)

Il mio desiderio quindi, ad occhi chiusi – e anche un po’ aperti – e con le braccia poggiate sul petto, è di vivere di Noi.
Della nostra meravigliosa Realtà.
Aiutando e aiutandoci a porgere la mano al prossim3, a modellare insieme un presente nel quale vi esiste la fiducia, l’unione, i valori, l’unicità, la valorizzazione corporea, lontana da differenze di genere, discriminazioni, razzismo, (im)perfezioni e tutto ciò che crea una distanza tra le Anime. 

ALARE, grazie a Voi e a M.L., per me è Speranza e Promessa. 
E ogni giorno mi impegno, ci impegniamo e ci impegneremo al fine di ricambiare tutto l’amore che mi e ci trasmettete.
Quindi, aiutatemi e aiutateci sempre a credere e a ritrovarci…
A ritrovarmi.
Tra un manto di stelle, la terra e quel che esiste di tangibile – e non – siamo Voce.

Ora non vi resta che esprimere il vostro desiderio. 

Scritto da: Luanne Alare (Luana Cotena) 

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